Biglietto per l’inferno

… e ti accorgi di come la rabbia salti fuori da ogni nota oggi come ieri

Massimo C.

C’e’ un gruppo che, piu’ lo ascolto, e piu’ mi convinco che sia un “imperdibile” del genere Prog italiano. Non mi piacciono di solito gli aggettivi roboanti, ma qui non posso che descrivere cosi’ testi e musica densi di vita vera, riflessioni vere e non banali su vita, religione, dolore, droga, luoghi comuni del pensiero dominante. Quando pensi che la musica ti possa aiutare ad affrontare ” a schiena dritta”, anche con rabbia, cio’ che puo’ non piacere ai benpensanti, ai pigri dei luoghi comuni, allora “Biglietto per l’Inferno” va ascoltato: suoni – e che suoni – e testi – e che testi – nati si’ negli anni 70, ma che non moriranno mai.

Rino I.

Articolo di Caterina Franci

Biglietto per l’Inferno 50 anni dopo, la storia di un mito del prog italiano

Ascoltando il loro album, che considero fantastico, è estremamente facile e vien spontaneo fare dei paragoni con altri gruppi (PFM, Le Orme) per le sonorità e l’utilizzo di strumenti che hanno caratterizzato gli anni ‘70.
Ritengo estremamente riduttivo paragonarli a questi gruppi che hanno avuto la fortuna di esser riusciti a farsi conoscere dal grande pubblico grazie alla solidità delle case discografiche che hanno prodotto i loro lavori.
I BIGLIETTO PER L’INFERNO hanno purtroppo visto vanificare la loro unicità dal fallimento della casa discografica per cui incidevano. Solo parecchi anni più tardi son tornati ad incidere anche se con formazione quasi totalmente diversa. A me piace ricordarli nel decennio degli anni ‘70!

Gianni M.

 

Questa la formazione originale

Claudio Canali        voce flauto flicorno

Giuseppe Banfi       organo moog

Giuseppe Cossa      piano organo

Marco Mainetti      chitarra

Fausto Branchini   basso

Mauro Gnecchi      batteria

Sergio Sala              secondo basso