Locanda delle fate

Quando il loro primo album “Forse le lucciole non si amano più “ vide la luce , l’era del prog. italiano era ormai in declino, ed il bellissimo lavoro della Locanda delle fate, fu quasi ignorato dal mercato musicale. In un arco temporale di soli dieci anni , decine di gruppi si erano formati e sciolti a volte dopo un solo  L.P. , prede di critici e case discografiche che già avevano rivolto il loro interesse alla“musica degli anni ’80 “. Come dire di disprezzare una tela di Van Gogh perché non più nell’era dell’impressionismo. L’album è sontuosamente arrangiato, ricco di atmosfere incantate , eccellenti parti vocali , e per questo ancora oggi amato dai tanti estimatori di quel periodo musicale. E’ e rimane una pietra miliare del prog. italiano.

Massimo C.

A volte un istante di quiete

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Leonardo Sasso           voce

Luciano Boero              basso

Giorgio Gardino           batteria

Oscar Mazzoglio          hammond c3, tastiere

Ezio Vevey                     chitarra, voce

Alberto Gaviglio          flauto, chitarra, voce

Michele Conta              pianoforte, tastiere

 

A volte un istante di quiete (LIVE)

 

Homo Homini Lupus

Luciano Boero              basso

Giorgio Gardino           batteria

Oscar Mazzoglio          hammond c3, pianoforte, tastiere

Ezio Vevey                     chitarra, voce

Alberto Gaviglio           flauto, chitarra, voce

 

Intervista di Alessandro Giordani di PROGitalia Progressivamente